Decreto Sostegni: tutto quello che devi sapere

Decreto Sostegni: tutto quello che devi sapere

Il Decreto Sostegni (n.41 del 22 marzo 2021) è la misura che introduce il fondo perduto per le Partite Iva, che possono accedere alle agevolazioni facendo richiesta entro il 28 maggio. Vediamo a chi spetta, a quanto ammonta e come fare domanda.

 

Contributo a fondo perduto del Decreto Sostegni: chi ne ha diritto?

 

Per supportare le Partite Iva danneggiate dalla crisi economica conseguente alla pandemia di COVID-19 è stato istituito dallo Stato Italiano un contributo a fondo perduto per i titolari di partita IVA residenti o stabiliti nel territorio dello Stato.

 

Quali sono i criteri per accedere al contributo a fondo perduto?

 

Il contributo messo in campo dal Decreto Sostegni spetta a:

  • titolari di reddito agrario ai sensi dell’art. 32 del TUIR,
  • titolari di reddito di impresa, arte o professione con ricavi o compensi non superiori ai 10 milioni di euro nel 2019.

Oltre a questo può ottenere il contributo chi ha un ammontare medio mensile del fatturato per il 2020 del 30% inferiore al corrispettivo del 2019. Nel caso di partite IVA che hanno avviato l’attività nel 2019 il contributo è concesso anche in assenza dei suddetti requisiti.

 

A quanto ammonta il contributo del DL Sostegni?

 

L’ammontare del contributo è rappresentato tra la differenza dell’ammontare medio mensile del fatturato del 2020 e di quello del 2019 e la percentuale è pari a:

  • 60% per i soggetti con fatturato non superiore ai 100 mila euro;
  • 50% per chi ha un fatturato tra i 100 e i 400 mila euro;
  • 40% per chi ha un fatturato tra i 400 mila e l’1 milione di euro;
  • 30% per chi ha un fatturato tra 1 e 5 milioni di euro;
  • 20% per chi ha un fatturato dai 5 ai 10 milioni di euro.

Chi ha aperto partita IVA nel 2019 considera ai fini della media il fatturato dei primi mesi successivi all’attivazione.

 

Come si ottiene il contributo a fondo perduto?

 

Dal 30 marzo al 28 maggio 2021 si può inviare telematicamente l’istanza per la richiesta di contributo a fondo perduto, come disposto dal Provvedimento 77923/2021 del 23 marzo 2021 dell’Agenzia delle Entrate. Ogni istanza deve contenere le seguenti informazioni:

  • Codice fiscale di chi richiede il contributo o del legale rappresentante di chi richiede il contributo;
  • Indicazione dei ricavi e compensi per il periodo di imposta a cui si riferisce il decreto;
  • Indicazione dell’eventuale apertura della partita IVA dal 1 gennaio 2019;
  • Importo mensile medio del fatturato per l’anno 2019;
  • Importo mensile medio del fatturato per l’anno 2020;
  • Scelta se utilizzare il contributo come credito di imposta o ottenere il versamento della somma sull’IBAN indicato;
  • Codice fiscale del soggetto incaricato della trasmissione telematica dell’istanza;
  • Dichiarazione di non essere tra i soggetti esclusi dal contributo ai sensi dell’art. 1 del Decreto Legge Sostegni.

Come va trasmessa la richiesta del contributo?

 

La trasmissione dell’istanza si effettua dal 30 marzo 2021 attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate o il servizio web del portale “Fatture e Corrispettivi” presente nel sito Internet dell’Agenzia delle Entrate. L’istanza può essere trasmessa dal richiedente, da un intermediario con delega alla consultazione del Cassetto Fiscale, da un intermediario con delega per la sola trasmissione dell’istanza.

In questo documento trovi tutte le istruzioni per trasmettere l'istanza tramite il portale "Fatture e Corrispettivi".

 

Come si calcola il sostegno per i forfettari?

 

Anche le partite IVA che operano in regime forfettario sono soggette alle regole appena vista e non importa il fatto che tali professionisti non siano obbligati alla fatturazione elettronica. Nel caso di partite IVA aperte il 1 gennaio 2019 si farà riferimento all’ammontare del fatturato dei due anni 2019 e 2020.


In particolare, per le partite IVA aperte nel 2019 il confronto va fatto solo sui mesi di attività ad esclusione di quello di apertura e non occorre un calo del 30% del fatturato. Le partite IVA aperte nel 2020 ricevono in contributo nella misura minima, pari a 1.000€ per le persone fisiche e 2.000€ per gli altri soggetti. L’importo massimo previsto dal Decreto Sostegni è, invece, di 150mila euro.


L’intero contributo può essere usato in compensazione con il modello F24 e tale richiesta va fatta con l’istanza. Infine, per l’erogazione dei contributi, i controlli e le sanzioni si applicano le regole del contributo a fondo perduto del DL Rilancio, secondo quanto indicato nell’art.25 del DL 34/2020.


In conclusione, le partite IVA hanno a disposizione ancora poche settimane per fare richiesta del contributo secondo quanto indicato in questa pagina.


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