Esterometro abolito dal 2022: cosa cambia per la fatturazione attiva e passiva?

Con esterometro si intende la comunicazione dei dati per le operazioni transfrontaliere di cessione e acquisto di beni e servizi effettuate da e a favore di soggetti non residenti nello Stato Italiano. Si tratta di un obbligo per i titolari di Partita IVA che emettono e ricevono fatture da e verso l’estero e decorre dal 1 gennaio 2019 in concomitanza con quello di emissione della fattura elettronica.

L’invio dell’esterometro ad oggi è mensile e la scadenza è prevista entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di emissione o ricezione della fattura, ma dal 2022 questo obbligo sarà abolito dato che entrerà in vigore la fatturazione elettronica anche per acquisti e vendite all’estero.

Soggetti obbligati ed esclusi dall’esterometro

Ad oggi sono obbligati alla trasmissione dell’esterometro tutti coloro che effettuano operazioni nei confronti di soggetti passivi non in Italia e ricevono prodotti o servizi da soggetti esteri. Restano escluse le operazioni per cui si genera fattura elettronica, mentre sono coinvolte tutte le operazioni intracomunitarie soggette alla presentazione degli elenchi Intrastat di beni e servizi. In presenza di elenchi Intrastat non viene meno l’esterometro.

Esterometro e fatturazione elettronica da e verso l’estero

Una delle novità previste dalla Legge di Bilancio 2021 è la fatturazione elettronica verso l’estero. La trasmissione dei dati della fattura elettronica tramite lo SDI o Sistema di Interscambio, già obbligatoria in Italia diventerà necessaria anche per le operazioni transfrontaliere di cessione di beni e prestazioni di servizi nei confronti di soggetti esteri.

Fino al 31 dicembre 2021 si potrà ancora registrare su carta la fattura da e verso l’estero, mentre dal 1 gennaio 2022 la trasmissione dei dati in formato XML della fattura elettronica dovrà pervenire all’SDI nei normali termini di emissione per le operazioni attive. Nel caso di operazioni passive i dati dovranno essere inviati entro il 15° giorno del mese successivo a quello di ricevimento dei documenti cartacei che comprovano l’operazione.

Cosa cambia per le fatture attive e passive

Nel caso di fatture attive sarà realizzata dal software gestionale GestEasy una fattura elettronica di tipo TD01 con destinatario che non sarà italiano, ma estero. Le fatture passive saranno sempre in modalità analogica e il soggetto ricevente dovrà farsi carico di generare un documento o fattura elettronica da trasmettere tramite SDI in una delle seguenti tipologie:

•    TD17, di integrazione/autofattura per acquisto di servizi dall’estero;

•    TD18, di integrazione per acquisto di beni intracomunitari;

•    TD19, di integrazione/autofattura per acquisto di beni e servizi da non residenti (ex articolo 17, comma 2 del DPR 633/72).

In base a questa novità anche GestEasy sta aggiornando il software per adeguare la gestione della fatturazione elettronica alla normativa che entrerà in vigore il 1 gennaio 2022.

Perché gestire la fatturazione elettronica con GestEasy

Molti imprenditori hanno compreso come un buon software gestionale permetta loro di risparmiare tempo da dedicare alla propria attività e di evitare il rischio di generare documenti non conformi. Questo vale anche e soprattutto per la fatturazione elettronica, dato che il gestionale in cloud GestEasy controlla fin dalla creazione per evitare l’invio di documenti errati, che rischiano di essere scartati dall’SdI.

Usare un valido gestionale è il segreto del successo di ogni attività d’impresa e, come per il commercialista, si tratta di una scelta da fare con la dovuta cura e attenzione. Noi siamo già al lavoro per adeguarci alla abolizione dell’esterometro e alla nuova fatturazione elettronica internazionale, ma intanto ti invitiamo a provare GestEasy gratuitamente per 30 giorni.